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Gruppo di Studio Prevenzione Infortuni Mano - S.I.C.M.

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Gli educatori e la visione dei bambini

Il punto di vista del Bambino

Dr. Marisa ManciniI bambini tendono ad emulare gli adulti e i genitori per crescere e perciò gli ambienti che noi consideriamo “sicuri”, in cui il grado di attenzione è minore rispetto ad altre situazioni, come le aule della scuola, le polisportive, gli oratori e soprattutto gli ambienti domestici, nascondono molti pericoli in cui loro possono incorrere.

Nelle classi delle scuole primarie dove sono andata a collaborare graficamente con i bambini, è stato chiesto loro di rappresentare sotto forma di disegno ciò che intorno poteva essere percepito come un pericolo, una situazione o un oggetto che poteva suscitare loro timore, cercando di non dare troppe informazioni per non influenzarli.
Nell'aiutarli con esempi e trucchi su come rendere il disegno di una mano, di un neonato, piuttosto che una porta il più vicino possibile al ricordo e alla realtà che volevano illustrare, i bambini erano inclini a copiare l'esempio riportato sulla lavagna, inserendo poi lo strumento che rappresentava un pericolo nella mano o nel braccio. Molti si sono concentrati a illustrare non tanto le situazioni di pericolo, come a quell'età si è soliti fare, quanto la conseguenza, focalizzando il disegno sulla parte interessata: la mano.

La maggior parte ha disegnato gli oggetti taglienti quali il coltello, le forbici. Alcuni di essi, con la creatività che è loro congeniale, hanno rappresentato oggetti trapassanti come le frecce.
Altri hanno disegnato situazioni in cui ci si può scottare: in cucina la pentola sul fornello e pentole con liquidi bollenti, durante una grigliata il fuoco, il forno mentre è acceso. Ad un bambino è venuto in mente di disegnare una mano immersa nella neve per l'ustione da freddo, che a noi adulti non sarebbe venuto in mente per le non rigide temperature invernali a cui siamo abituati. In Italia è raro che possa capitare che uno dei nostri bambini stia molto tempo a contatto con superfici ghiacciate ma può accadere che giochino a lungo con la neve e mal protetti alle mani.
Non pochi sono stati i disegni che illustravano situazioni o oggetti che provocano schiacciamenti: martelli, porte e sportelli.
Una piccola percentuale di bambini hanno disegnato come situazione di potenziale pericolo i morsi di animali, non tanto quelli che noi consideriamo domestici, come cani e gatti, ma quanto ragni e serpenti, più un graffio di gatto.
Significativo e spiritoso il disegno di una bambina che per eliminare il problema della puntura della vespa, vuole schiacciare la mano punta con un martello.
Ci sono stati altri che hanno illustrato gli sfregamenti/contusioni procurati attraverso le arrampicate sugli alberi, non tenendo in considerazione dei pezzetti di legno che si possono conficcare nella pelle o cadendo sull'asfalto mentre si va in bici.
Solo un bambino ha disegnato il petardo come oggetto pericoloso, che può provocare, invece, danni permanenti.

Da questa esperienza abbiamo compreso che i bambini percepiscono in modo diverso dagli adulti i pericoli e le situazioni pericolose, anche rispetto a studi eziologici effettuati in questi anni.
I piccoli per loro natura curiosi e ricettivi, lasciandosi coinvolgere nel progetto, hanno disegnato le situazioni che affrontano più spesso nel loro mondo. Infatti, hanno rappresentato le esperienze vissute in prima persona o quello che è successo a un loro compagno di giochi.
Per questo si è pensato di realizzare delle vignette molto colorate rappresentando gli oggetti e comportamenti che possono risultare pericolosi mostrando le conseguenze, in modo giocoso senza instillare nei piccoli paure e insicurezze durante lo sviluppo, nel mondo in cui sono inevitabilmente calati.

Dr.ssa Mancini Marisa
Disegnatrice e Grafica UNIMORE